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strettoblaster - The incredible Ice One: man vs machine

The incredible Ice One: man vs machine

An in-depth interview with legendary producer Ice One

strettoblaster 29/05/2014

Discussing music production and beat-making with Ice One: beats in full.

We have already had the opportunity to talk about Ice One on these pages. Old school hip-hopper transversal to a couple of musical genres and to as many eras, digger and lover of all music, the original B-Boy Maniaco has written indelible pages of Italian musical history with rhymes and beats.

First of all dancer, and then writer, deejay, producer and rapper, Sebi One Kenobi comes from Ostia, Rome, with all the funk that many can hardly imagine. The abbreviations to which it can be associated over time have changed and multiplied. Power Mc’s, Colle Der Fomento, La Comitiva, DJ Sensei, Gerard Metronome, and surely we forget something.

We’re proud to have him here with his own specifications for music production.
In original Italian to keep the flavour of it all intact. Enjoy!

Primo beat venduto/piazzato:
Mah, non ricordo bene proprio…nel senso…l’attitudine a fare beats l’ho avuta dal primo momento…ricordo che la prima volta che ho composto qualcosa di hip hop era già nell’84… quando con un multitraccia quattro piste a cassette della Fostex, un campionatore giocattolo della Casio, due batterie elettroniche, una Roland TR 808 e una Korg KPR77, ed un piatto a trazione
diretta della Toshiba, iniziai a produrre beats per me, Eolo ed M.C. Shark.

Quanto ti ci è voluto per produrre qualcosa di cui fossi fiero:
Diciamo che tutti gli anni ’80 furono un grande laboratorio in cui ho imparato tante cose, il taglia e cuci dei nastri che oggi si chiama editing digitale…Lo imparai dai fratelli Cucchetti…due geni assoluti di questa tecnica…poi
le tecniche di registrazione, rubando un po’ qui un po’ lì, in tutti gli studi in cui passavo…i primi beats che mi hanno incominciato a soddisfare erano quelli prodotti per i Power MC’s, insieme a Julie P.

Il tuo set-up preferito per la produzione:
Il mio set up odierno si compone di portatile Mac, Reason 7 (Midiware), Peak, Recycle…Reason 7 è un software che a differenza di tanti altri, ed in particolare di Live, che ha un suono omologato, ti permette di avere il “tuo suono”. Partendo dall’assunto che se una macchina ha un suono suo, di conseguenza quella capacità di ottenere quel suono non rientra nelle skills del producer, ma della macchina…per cui tutti i pipponi sulle macchine che sentite in giro sono fatti da producer che a fianco al loro nome dovrebbero mettere anche 950, o Mpc60 o SP 1200…

Le skills del producer sono e devono essere al di sopra delle macchine o dei software. Reason chiaramente lo uso per creare il beat, mentre PeaK, che è un editor, lo uso per tagliare i campioni, che acquisisco dalle fonti più disparate…dal vinile ai files digitali senza nessuna discriminazione filosofica…Recycle lo uso per affettare e “choppare” i campioni, così da averli disponibili in tutti i loro movimenti.

Il miglior “digging advice” che tu abbia mai ricevuto:
“Il vero diggin’ lo fai con quello che puoi, cassette regalate dentro ai fustini, cd comperati all’autogrill o dischi comprati a caso nei mercatini dell’ usato”…Er Fella, 1996…Da questo pensiero gentilmente offerto dal Fella capii anche la differenza che esiste tra LoopMakers e BeatMakers…da allora sto molto attento ai produttori che usano i campioni per suonare…Loro sono Musicisti!!!! RESPECT!!!

Il produttore, negli ultimi 3 mesi, che ti ha fatto dire: “Oh, merda, devo tornare sulle macchine”:
Il producer che mi ha dato la carica in questo senso è Alchemist…ha una produttività incredibile e il livello qualitativo è sempre alto…inoltre, come me, ha due o tre anime musicali che convivono nello stesso corpo.

Il peggior errore di produzione che tu abbia mai commesso:
Nella produzione, dato che si tratta di un lavoro artistico, non penso che ci possano essere errori in generale…l’arte è sia caos che ordine…è sia irrazionale che razionale…la magagna sicuramente di cui consapevolmente accetto il peso è di aver fatto uscire cose che potevano suonare meglio…ma non me ne pento neanche un po’ perché ho fatto tutto quello che ho fatto con le mie forze…oggi mi concentro molto sull’aspetto fonica, perché è diventato tutto più economico, per cui il livello di oggi è sicuramente migliorato…

Una dritta essenziale per il missaggio:
Innanzitutto, essere essenziali e parsimoniosi nell’ uso dei suoni…ho avuto modo di vedere lavori di neo-produttori, che per fare una cassa che suona ne usavano otto o anche dieci…senza calcolare che sicuramente alcune di quelle erano inutili perché andavano in contro-fase tra loro…i consigli base sono sempre gli stessi…per chiudere un missaggio è importante ascoltare a bassissimo volume tutto in un ambiente molto silenzioso…quando tutto anche a basso volume sarà perfettamente intellegibile allora sarete sulla buona strada…L’apparato uditivo è uno strumento importante, per cui va curato come tale.